P.O.E. Poetry of eerie

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Titolo P.O.E. Poetry of eerie

Anno 2011

Nazionalità Italia

Durata 100

Genere Horror

Regia Domiziano Cristopharo, Paolo Fazzini, Giovanni Pianigiani e Bruno di Marcello, Paolo Gaudio, Alessandro Giordani, Simone Barbetti, Giuliano Giacomelli, Matteo Corazza, Fratelli Capasso, Edo Tagliavini, Manuela Sica, Yumiko Sakura Itou, Rosso Fiorentino

Cast Lorenzo Semorile, Angelo Campus, Mariano Aprea, Laura Gigante, Francesco Roder, Elettra Gozzi, Marcello Moretti, Danilo Conti

Cast tecnico

Sinossi 13 registi re-interpretano Edgar Allan Poe… ma non solo: lo sviscerano, lo riscrivono… lo precedono e lo continuano, anche mescolando due o più racconti.

Poe è indubbiamente uno dei poeti e scrittori più amati dal pubblico dell’horror; i suoi racconti han popolato i sogni e gli incubi di intere generazioni, ed ispirato ed influenzato romanzieri, pittori, musicisti, e perfino linee di gioielli!
Registi del calibro di Dario Argento, Roger Corman, Tim Burton, John Carpenter, Lucio Fulci, George Romero, Stuart Gordon, Fellini han tratto film cult dalle sue storie e persino dalle sue poesie…
Poe è un autore che ha lasciato indubbiamente il segno su tutta una schiera di scrittori vissuti negli anni dopo la sua morte (avvenuta nel 1849) e che hanno cercato di trarre insegnamento dalla sua opera.
Tra questi ricordiamo Howard Phillips Lovecraft; la cifra stilistica è talmente elevata ed elegante, che Poe è uno dei pochi romanzieri di genere “horror” ad essere studiato nelle scuole, ed amato da un pubblico di tutte le età.

La popolarità di cui giovano i suoi scritti (la maschera della morte rossa, il gatto nero, il barile di Amontillado, il crollo della casa Husher solo per citarne alcuni) rendono necessario un approccio rivoluzionario per chiunque voglia avvicinarsi allo scrittore senza cadere nel prevedibile o nel didascalico… da qui la necessità di focalizzarsi sull’essenza dei suoi scritti, magari ambientarli in epoche o paesi lontani dagli originali… prender spunto dal movente base della narrazione per trarne una narrazione nuova (come fece Fellini col suo Toby Dammit) e magari perfino raccontare quel che Poe non racconta… ad esempio “il dopo” o… quanto generalmente viene da lui omesso dai racconti, al fine di creare un colpo di scena letterario: un regista potrebbe ad esempio anche farci scoprire cosa è davvero avvenuto (e come) durante la trafugazione del cadavere di Berenice!

Ogni regista ha il compito di reinterpretare o meglio CLONARE un episodio di Poe, traendo dalle cellule “vitali” del suo scritto la materia prima per crearne uno nuovo.

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