Krokodyle

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Titolo Krokodyle

Anno 2011

Nazionalità Italia

Durata 78

Genere Fantasy – Horror

Regia Stefano Bessoni

Cast Lorenzo Pedrotti, Jun Ichikawa, Franco Pistoni, Francesco Martino, Orfeo Orlando

Cast tecnico
Scritto e diretto da
Stefano Bessoni
Prodotto da Stefano Bessoni,
Ivan Cenzi,
Christian Favale,
Francesco Rizzi,
Leonardo Cruciano
Fotografia Ugo Lo Pinto
Scenografia Briseide Siciliano
Costumi Alessandra Torella
Prosthetics & special art effects LEONARDO CRUCIANO WORKSHOP
Sfx supervisor Leonardo Cruciano
Animatronic Supervisor Terence "Doc" Popolo Rubbio
Effetti digitali WONDERLAB
Digital sfx supervisor Bruno Albi Marini
Aiuto regia Silvia Chicoli
Trucco
Gianna Di Pasquale
Ideazione e coreografia
delle bambole viventi

Vincenzo Schino
Musiche Za Bùm
Fotografie Andres Serrano, Patrick Budenz, Wayne Martin Belger
(Su gentile concessione degli autori)
Disegni e animazioni Stefano Bessoni

Sinossi
Kaspar Toporski è un giovane filmaker di origini polacche trasferitosi lontano dalla sua città natale in giovanissima età. Kaspar è in attesa di risposte per riuscire a realizzare i suoi progetti cinematografici, così trascorre le sue giornate disegnando, scrivendo ed inventando un suo mondo immaginario che giorno dopo giorno sembra diventare sempre più reale. Nutre fin da bambino un’ammirazione sfrenata per i coccodrilli, che considera esseri perfetti in grado di controllare lo scorrere del tempo.
Kaspar discute spesso delle sue idee con Helix, una fotografa ossessionata dalla morte e dalla cattura per le immagini, della quale è anche timidamente innamorato. Frequenta inoltre un misterioso, quanto folle sarto che incarna le teorie sulla creazione e sui manichini elaborate dallo scrittore polacco Bruno Schulz e condivide la sua passione per il cinema con Bertolt, un suo collega filmaker che non ha mai superato il fallimento di un film rovinato dai pesanti interventi imposti dalla produzione.
Per fermare le sue idee, Kaspar inizia a realizzare un film su se stesso, una sorta di taccuino di appunti cinematografici, fatto di immagini catturate d’istinto, di disegni, di fotografie, di brevi animazioni, di suoni, di parole e di musica, di sogni e di incubi.
Con il passare del tempo ed il progredire del suo film però l’allontanamento di Kaspar dal mondo reale sembra farsi sempre più insistente, fino a portarlo a pensare di essere sull’orlo della follia e di essere lui stesso il frutto bizzarro della sua incontrollabile fantasia.

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